L’acquisizione del linguaggio inizia fin dalla più tenera età del bambino e avviene attraverso un processo caratterizzato da una successione di fasi simili per ogni individuo ma che presenta una certa variabilità per quanto riguarda i tempi e le modalità di apprendimento personali. Un percorso questo che vede nella comunicazione non verbale il punto di partenza (smorfie, sorrisi, pianti, gesti, ecc.) e che, parallelamente alla crescita globale del bambino e agli stimoli ricevuti dal contesto in cui è inserito, progredisce fino a giungere a competenze linguistiche più complesse e potenziate (da una iniziale ripetitività dei gesti e mancanza di intenzionalità ad una crescente consapevolezza del messaggio che si intende trasmettere). Questo tipo di conquista non è fondamentale solamente per esprimere bisogni, esigenze o richieste. Il linguaggio, sia sul piano non verbale sia su quello verbale, rappresenta uno dei molteplici strumenti con cui un bambino dà voce al proprio “io”, ai propri pensieri, alle sue passioni ed interessi. Entra in relazione con la realtà che lo circonda, con gli individui che ne fanno parte e sono a stretto contatto con lui e attribuisce un significato, un valore. Una conquista quella del “linguaggio” che viene favorita tanto più l’adulto di riferimento predispone in maniera opportuna l’ambiente in cui il bambino è inserito, corredato adeguatamente di stimoli propositivi, che tengano conto delle risorse e delle effettive competenze del bambino in una particolare fascia d’età. Un ambiente nel quale l’azione del bambino viene incoraggiata anziché semplicemente consentita.
“Senza linguaggio non esiste conoscenza. ”
GIANRICO CAROFIGLIO
“Il linguaggio e l’immaginazione non possono essere imprigionati.”
SALMAN RUSHDIE
“Il linguaggio dell’amore sta negli occhi.”
JOHN FLETCHER
https://www.facebook.com/380265542763456/posts/667428810713793/?vh=e&d=n (scuola villa san martino)